Nello scorso Consiglio Comunale, su nostra proposta accolta all’unanimità, è stata istituita la Giornata della Valorizzazione del Patrimonio Artistico, Architettonico ed Etnografico di Collegno che si terrà, in linea di massima, a fine maggio. Perché pensare anche alla cultura in momento di così grande crisi? Per molti e validi motivi.

La cultura è il luogo che favorisce la comprensione reciproca, che facilita la circolazione e lo scambio di idee e valori, che promuove lo sviluppo sostenibile, la coesione sociale e le relazioni pacifiche. Inoltre, partendo dalla Costituzione che impone di tutelare il patrimonio storico, artistico della nazione e di promuovere la cultura, è fondamentale lavorare al meglio per rendere il turismo culturale quello straordinario veicolo di crescita economica e occupazionale che è per il nostro Paese.

Seppur in un momento di grande minaccia con atti terroristici che puntano a creare la paura, il numero turisti italiani e stranieri è importante e si nota l’incremento di visite ai musei e alle bellezze delle Città. E’ importante, quindi, essere consapevoli dello straordinario patrimonio culturale che abbiamo nel nostro Paese. Vivendo immersi nella bellezza noi rischiamo di non percepire che l’Italia è uno straordinario museo diffuso. L’Italia è un paese con 4.500 musei, migliaia di borghi, e le grandi capitali dell’arte.

Il patrimonio culturale è – per noi – un fattore fondamentale che contribuisce a promuovere e valorizzare il territorio, attraendo talenti e turismo. Per citare qualche cifra: nel 2011 il patrimonio culturale ha generato in Francia un valore pari a 8,1 miliardi di euro. Studi condotti nel Regno Unito hanno dimostrato come il patrimonio storico possa offrire un rendimento elevato degli investimenti: ogni singola sterlina investita rende, infatti, fino a 1,60 sterline di attività economiche supplementari. Altri settori economici beneficiano degli effetti a cascata del patrimonio culturale. Si stima, ad esempio, che il turismo contribuisca con 415 miliardi di euro al PIL dell’UE e che 3,4 milioni d’imprese turistiche forniscano 15,2 milioni di posti di lavoro, di cui molti connessi, direttamente o indirettamente, al patrimonio culturale. Il 27% dei viaggiatori dell’UE afferma che il patrimonio culturale è un fattore essenziale nella scelta di una destinazione. Nel 2013 il 52% dei cittadini dell’UE ha visitato almeno un monumento o un sito storico e il 37% un museo o una galleria d’arte nei rispettivi paesi, mentre il 19% ha visitato un monumento o un sito storico in un altro paese dell’UE.

Bisogna, altresì, pensare a un turismo sostenibile ovvero a una strategia di sviluppo che abbia anche l’obiettivo di tutelare questo patrimonio umano, artistico, ambientale e culturale. Il valore del patrimonio culturale dipende sia da questi aspetti sia dal flusso dei servizi a essi collegati e il turismo può essere il fattore cruciale della sua tutela e valorizzazione. L’offerta deve anche essere organizzata in un sistema di collegamenti e di proposte turistiche, di cui questa città non è certamente priva. Noi pensiamo che occorra, dunque, anche nel nostro piccolo, porre in campo un’ottica dove la tutela del patrimonio sia il cardine e la valorizzazione diventi il suo sostentamento. Servono tempo e impegno, ma noi ci crediamo.

 

Isabella Beraudo

Davide Morra