Senzanome

Lunedì 16 novembre alle ore 21.00 a Collegno, presso il Centro Anziani Santa Maria, sarà presentata pubblicamente la proposta di Legge Regionale n.154 per l’istituzione del reddito di autonomia. Si tratta di una misura a sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati, precariamente occupati, sottoccupati e inabili al lavoro. La consigliera regionale del PD di Collegno, Silvana Accossato, è tra i sostenitori e firmatari della proposta, insieme ad altri consiglieri regionali del Partito Democratico.

Qui è possibile leggere il testo di Legge proposto.

Così si è espresso Marco Grimaldi di SEL, consigliere regionale primo firmatario:

I dati sulla disoccupazione e sulla precarietà in Piemonte sono allarmanti. Secondo gli ultimi dati Istat, le persone in cerca di occupazione in Piemonte erano 226.000 nel 2014, con un aumento di 17.000 unità sull’anno precedente. Il tasso di disoccupazione è dell’11,3% circa ed è cresciuto in maniera esponenziale nel 2014, soprattutto per i giovani fino a 24 anni, dove è salito dal 14-15% all’attuale 42,2% (da 20.000 a oltre 50.000 ragazzi in cerca di lavoro). I Neet (soggetti non in formazione né in cerca di lavoro) si stimano intorno ai 140.000.

Questi dati rispecchiano in gran parte una situazione di crisi diffusa in tutto il Paese, dove nel 2014 dieci milioni di italiani e italiane vivono in condizione di povertà relativa, sei milioni in condizione di povertà assoluta. La verità è che dalla metà degli anni ’80 a oggi, la disuguaglianza economica è cresciuta del 33%, dato più alto fra i Paesi avanzati, la cui media è del 12%. Ancor più grave è la fotografia dei cosiddetti working poor: in Piemonte, come in tutta Italia, nel 2014 il 38% dei lavoratori con contratti precari e il 12,3% dei lavoratori standard vivono al di sotto della soglia di povertà relativa.

Di fronte a questo scenario siamo ormai in tanti a sostenere l’urgenza di una misura di welfare universale che sia strumento di lotta alla povertà, contrasto della precarietà, sostegno ai giovani per un inserimento nel mondo del lavoro adeguato alla propria formazione, contrasto alla criminalità organizzata, ripensamento del welfare in senso inclusivo e propulsivo. Un “reddito di dignità”, come lo chiama la campagna di Libera, non è più rimandabile.

 

reditto-autonomia

(immagine in evidenza da quotidianopiemontese.it)