Da settimane la questione sicurezza in città è sollevata con insistenza soprattutto dalle numerose testate giornalistiche locali, alcune delle quali, sono molto attente a sottolineare solo il punto di vista delle opposizioni in consiglio comunale, dimenticando a volte di scrivere alcuni dettagli importanti, molto importanti, quando si affronta il delicato tema delle occupazioni abusive.

Con i suoi cinquantamila abitanti, Collegno è ben lontana da essere quella città in preda allo sbando e alla minaccia che alcuni delle minoranze vogliono far credere. Certo è che è dovere dell’Amministrazione garantire la sicurezza al cittadino, con attenzione a quella reale, contribuendo ad aumentare quella percepita. Coniugare la sicurezza di un luogo alla percezione che i cittadini hanno del luogo dove vivono è una delle sfide più impegnative per Amministrazioni e forze dell’ordine: non c’è tema più suscettibile alla suggestione, al sentito dire, alla paura di quello della sicurezza. I fatti non sono supposizioni, né suggestione. I fatti sono supportati da numeri e i numeri dicono che Collegno è una città nella quale “vale la pena crescere i propri figli”.

Non ci dilungheremo ricordando la grande tradizione educativa, sociale, inclusiva, di integrazione e interazione tra popoli e culture che ha fatto di Collegno un esempio anche per altre città: ciò che ci ha resi laboratorio prima, ed esempio poi, è il desiderio tradotto in impegno affinché coloro che hanno voglia di inserirsi nel nostro tessuto sociale possano ricevere un aiuto con programmi specifici di cui ovviamente solo l’amministrazione locale non può farsi carico: siamo stati sempre solidali verso certe situazioni di difficoltà e continueremo a farlo senza fare si che questo vada a togliere sicurezza in città.

Da tempo a Collegno è fortemente sentito il problema del proliferare di occupazioni abusive, favorite indirettamente dalla presenza sul territorio di capannoni o terreni dismessi, i quali hanno però un proprietario privato.

Lo scorso 17 febbraio il gruppo consiliare del Partito Democratico ha presentato e approvato unitamente alle altre forze politiche della maggioranza (e alcune forze dell’opposizione) una mozione che ha permesso l’Ordinanza Sindacale numero 6, attraverso la quale abbiamo vietato l’accampamento abusivo su tutte le aree pubbliche del territorio comunale per un anno dalla sua emanazione. E’ importante ricordare che, trattandosi di un provvedimento che risponde a una situazione di emergenza, può essere eventualmente rinnovabile di anno in anno.

Abbiamo così potuto provvedere allo sgombero dell’area occupata tra via Manzoni e via Sassi che oggi è libera da occupazioni e che verrà ripulita dalle macerie nelle prossime settimane.

Le occupazioni abusive sul nostro territorio devono essere sgomberate non solo perché minano la sicurezza dei cittadini che abitano nelle loro vicinanze, ma perché sono lesive della condizione di dignità dell’essere umano. Condannare con l’indifferenza o peggio con il pregiudizio, chi è giunto nel nostro Paese molto spesso sospinto dalla disperazione non è umano: superare la logica dei “campi nomadi”, ad esempio, per dare dignità a coloro che ci vivono garantendo qualità della vita e servizi attraverso la loro responsabilizzazione nei confronti della città che li ospita è il primo passo verso una società moderna. E’ necessario intervenire sulle baraccopoli, le bidonville, le case di cartapesta nascoste a malapena dai canneti e il bivacco intono a posti strategici della nostra città perché minano la sicurezza dei nostri cittadini ma anche perché specchio di una condizione di vita inaccettabile per una città sociale ed empatica come Collegno.

Non significa predicare il buonismo patinato e di maniera ma impegnarsi per il riconoscimento dei diritti di tutti attraverso il giusto rispetto dei doveri.

Si fa in fretta a dire sgombero. Noi non siamo quelli della logica della ruspa, che tanto parla alla pancia del disagio ma poco è realizzabile sotto il punto di vista legislativo. Non esiste alcun presupposto giuridico che autorizzi l’ente pubblico, e quindi il Comune di Collegno, a sgomberare un’area privata a meno che all’interno della stessa, non si materializzino condizioni igienico sanitarie precarie oppure si verifichino al loro interno atti che possano andare a ledere la sicurezza pubblica (entrambe gli aspetti devono ovviamente essere accertati dalla forza pubblica e non per sentito dire). Quando si verificano questo genere di occupazioni l’amministrazione comunale non può far altro che informare i legittimi proprietari delle aree private di quanto avvenuto al loro interno. Sarà poi cura del privato sporgere querela per l’indebita occupazione e a quel punto si provvederà allo sgombero.

L’amministrazione è dalla parte della legge, e tutela i suoi cittadini, tutti. Non stiamo lasciando nulla al caso, e abbiamo la profonda convinzione dell’urgenza di un’azione che insieme con gli organi preposti, ci stiamo organizzando ad attuare.

 

 

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Collegno