In questa epoca potrebbe risultare, forse per alcuni inutile e ridondante parlare di provvedimenti che mirano a dire ancora una volta NO al Fascismo. Eppure ritengo personalmente che abbia eccome la sua utilità.

Uno degli ultimi consigli comunali è stato l’occasione per discutere di chi imbratta i muri della nostra città con simboli (in gergo in cosiddetti tag) che causano in molti casi danni anche a strutture considerate patrimonio artistico. Questi segni, pur rappresentando un grave problema non hanno un senso se non quello di “marchiare il territorio” o di sfidare quasi un altro gruppo di taggers. Non ledono direttamente la nostra morale, la nostra etica, la nostra sensibilità, o non allo stesso modo come la visione di una svastica o di una croce celtica. Ma a mio avviso non sono allarmanti solo i simboli o anche le frasi che inneggiano all’ideologia fascista è preoccupante a mio avviso l’ondata di crescente consenso che tale retaggio storico ha sulle nuove generazioni che vede nel fascismo e quindi nel razzismo, ad esso storicamente collegato, la soluzione ai problemi della nostra società. Non è neanche da sottovalutare la gravità dell’utilizzo dei social per promuovere e diffondere immagini di propaganda fascista con la leggerezza di una condivisione.

A poco servono ne sono plausibili le giustificazioni degli odierni filofascisti i quali si ostinano erroneamente ad affermare che il manifestare tali ideologie appartenga alla libera espressione di pensiero e che anzi, è lo Stato e le sue norme vigenti, che sono discriminatorie nei loro confronti. In realtà le norme ci sono e sono ben chiare e quelle si, è inutile ripeterle. Con questa mozione desideriamo continuare ad alimentare la lotta al fascismo promuovendo soprattutto la conoscenza, specialmente come affermiamo nel documento, nei più giovani, nel futuro, perchè sono proprio loro che molte volte per mancanza di conoscenza, fraintendono i concetti e tendono, attraverso queste ideologie, a dare risposte semplicistiche a problemi di grande complessità come l’immigrazione, l’integrazione sociale o la solidarietà.

Gianluca Treccarichi

Il ruolo delle donne durante la resistenza di Vanda Bernardini