Lo scorso consiglio comunale del 26 febbraio è stato l’occasione per discutere due interessanti mozioni che avevano come tema la sicurezza sul territorio della nostra città. Più nello specifico, sono state oggetto di analisi, due mozioni sul tema, la prima presentata dal Centro Destra uniti per Collegno che sottolineava il problema del degrado nell’area PIP della nostra città, all’interno della quale veniva segnalata la presenza di scarichi abusivi di rifiuti e la presenza costante di meretrici nelle vicinanze delle aziende ivi presenti. La seconda mozione, presentata dal Partito Democratico e dagli altri partiti di maggioranza aveva come obiettivo quello di analizzare invece le possibili modalità attraverso le quali recuperare le vittime della prostituzione.

Posto che il problema dello sfruttamento della prostituzione nel nostro paese è un problema molto attuale, con un giro d’affari di circa 5 miliardi di euro, che coinvolge 70 mila prostitute e un bacino di circa 9 milioni di clienti (dati stimati dalla commissione affari sociali della camera nel 2010) ritengo sia doveroso fare alcune precisazioni.

In Italia come molti sapranno la prostituzione non è proibita. E’ perseguito penalmente invece lo sfruttamento della prostituzione. Nonostante il problema manifestato nella mozione presentata dal Centro Destra sia reale, si deve precisare che, le forze dell’ordine sempre presenti sul territorio della nostra città, hanno purtroppo pochi strumenti normativi per contrastare detto fenomeno. Ovviamente si può condividere l’opinione diffusa che servirebbe una normativa nazionale che disciplini la prostituzione, al fine di rendere “il mestiere più vecchio del mondo” assoggettato a una disciplina normativa come un qualsiasi altro impiego, ma in assenza di una normativa nazionale, si deve necessariamente fare i conti con ciò che è la realtà di tutti i giorni.

Il controllo degli operatori di polizia nella nostra città è capillare e l’amministrazione comunale ha tra i suoi obiettivi quello di potenziare la videosorveglianza sul nostro territorio. Una maggiore presenza di videocamere potrebbe ad esempio, nell’area del PIP, servire per rintracciare coloro che scaricano abusivamente i rifiuti riuscendo a contestare loro le violazioni del caso oppure potrebbe essere utile per scoraggiare gli avventori delle meretrici ivi presenti. Questo, può essere sicuramente un primo passo per cercare di risolvere il disagio manifestato dagli imprenditori presenti nell’area del PIP, di cui si è fatto portavoce il collega dell’opposizione Fabrizio Bardella.

La mozione presentata dal Partito Democratico ha lo scopo di sottolineare un aspetto fondamentale del tema della prostituzione. Considerando quest’ultimo di difficile soluzione per i motivi sopra esposti, si è cercato di valutare quali fossero gli strumenti in grado di prevenire il problema, senza avere la presunzione di risolverlo, considerando che lo stesso è un male atavico della nostra società. Nel mio intervento sul tema e nell’intervento della collega Beraudo Isabella abbiamo cercato di sottolineare quanto già questa amministrazione abbia fatto in passato e quanto si prodighi a fare ancora oggi per contrastare detto fenomeno. Qui è possibile reperire, ad esempio, alcune importanti informazioni sul progetto posto in essere dal Comune di Collegno nel 2013 che aveva come obiettivo la lotta alla tratta e al turismo sessuale, tema a cui la prostituzione è direttamente connesso. Si è cercato inoltre di presentare, seppur brevemente, quanto fanno giornalmente alcune associazioni per combattere questo fenomeno, prima tra tutte l’associazione Amici di Lazzaro, attiva soprattutto nel nord Italia.

Sulla scia di queste iniziative, la nostra mozione ha infine l’obiettivo di fare in modo che l’amministrazione collegnese continui ad impegnarsi in questi progetti, di aiuto alle vittime della prostituzione e di contrasto della stessa, potenziando tutte le iniziative avviate dal nostro comune con l’obiettivo di porre in essere, ancora più puntuale, non solo per la città di Collegno ma anche per i territori a noi limitrofi.

Gianluca Treccarichi